Piccioni e colombi in città: dove vivono, che problematiche portano…

Mai come negli ultimi anni c’è stato un dibattito tanto acceso sulla presenza dei piccioni e dei colombi in città. Le interazioni tra questa specie di volatili e l’ambiente urbano non è assolutamente una novità ma ultimamente la popolazione si trova divisa tra chi ama questi animali ed è favorevole alla loro presenza e chi invece espone validi problemi di convivenza.
Parliamo principalmente delle problematiche igienico sanitarie e dei danni agli edifici e ai manufatti dati dalle nidificazioni e dall’accumularsi degli escrementi.

Principalmente per questi motivi il piccione è stato classificato come una “specie problematica”, essendo un animale che può potenzialmente influenzare in modo negativo, con le sue attività fisiologiche, l’ambiente cittadino. Per avere un quadro conoscitivo il più possibile ampio sulla questione piccioni in città, bisogna rendersi conto che la situazione è più complessa di quanto sembri e vede intrecciarsi motivazioni etiche, sociali, culturali, economiche e normative che non possono essere ignorate.

Di cosa parliamo in questo articolo:

L’origine del piccione urbano

Il piccione che popola le città è la conseguenza di un processo di domesticazione del Piccione selvatico Columba livia. Da secoli l’uomo alleva piccioni operando selezioni di razza e creazioni di ibridi portatori di caratteristiche e qualità specifiche.

Le attuali colonie di piccioni e colombi che vivono oggi nelle nostre città hanno avuto origine da soggetti addomesticati che sono poi fuggiti o sono stati abbandonati dagli allevatori. Per questo gli zoologi considerano il piccione urbano come un animale a metà tra il domestico e il selvatico, considerando che, nonostante siano formalmente liberi, questi animali sono ancora dipendenti dalla sfera umana per sopravvivere. Le nostre case sono i loro rifugi, nelle piazze diamo loro cibo oppure se ne procurano cercandolo tra i nostri scarti e i nostri rifiuti.

Come l’habitat umano influenza quello dei piccioni

Il piccione oggi è la specie volatile più presente nei centri urbani ed è anche sicuramente quella maggiormente integrata con essi. In Italia, come in molti paesi europei, i piccioni popolano diversi tipi di aree urbane di varie dimensioni, prediligendo i centri storici, in particolare quelli con edifici più antichi (ricchi di anfratti) e le aree monumentali. Ma la distribuzione dei piccioni è legata prevalentemente alla disponibilità di cibo e di fatto più persone ci sono e più cibo c’è. Infatti alcuni studi dimostrano una forte correlazione dello sviluppo delle colonie di piccioni con la densità della popolazione umana (prevalentemente con numero di edifici e livelli di rifiuti prodotti). Quindi se è dubbio l’amore dell’uomo per i piccioni urbani, è indubbio quello di questi volatili per l’uomo.

Problematiche correlate alla presenza dei piccioni in città

Abbiamo già definito il colombo come “specie problematica”, il perché è abbastanza chiaro. La colonizzazione dei centri abitati da parte di colombi e piccioni può avere serie implicazioni per l’igiene e l’estetica urbana. Infatti le feci corrosive dei piccioni imbrattano e rovinano edifici e monumenti (senza parlare poi del fatto che i piccioni sembrano sempre privilegiare le costruzioni antiche). Inoltre i rischi a livello sanitario e igienico per quanto riguarda la nidificazione in condotti dell’areazione, sottotetti e abitati sono evidenti. Il risvolto economico è impressionante: per la pulizia ordinaria ed extra ordinaria dei monumenti, per le campagne di sensibilizzazione e le misure anti-piccione è stato stimato un costo medio annuale che varia tra i 132.000 – 189.000 euro per le città italiane (e questo era il 2003, si stima che le cifre oggi siano in rialzo). Tra l’altro il problema riguarda non solo numerosi edifici pubblici (come scuole e ospedali, particolarmente colonizzati dai piccioni) ma anche le abitazioni e gli edifici lavorativi dei privati cittadini che spesso si sentono soli e abbandonati dalle istituzioni in questa lotta al piccione.

Approfondimento: Quali malattie possono trasmettere colombi e piccioni all’uomo?



Censimento e monitoraggio dei piccioni in città

Secondo alcune stime la popolazione mondiale dei piccioni è compresa tra 170 e 340 milioni di individui. Purtroppo questo tipo di volatili urbani non è semplice da conteggiare, ma lo studio delle dinamiche di questi animali colonizzanti potrebbe essere fondamentale per monitorare la popolazione cittadina di questi uccelli e l’eventuale funzionamento di tecniche contenitive del loro sviluppo. Al momento il metodo considerato maggiormente valido soprattutto per i medi o piccoli centri abitati è il conteggio diretto ma per le grandi città la situazione è molto più difficile e i conteggi sono spesso imprecisi.

Cittadini e piccioni: amore e odio

Le reazioni dei cittadini nei confronti di piccioni e colombi che popolano il centro storico sono molto varie: a qualcuno piace vederli nelle piazze dove si radunano, in molti hanno l’abitudine di portargli cibo e passare del tempo ad osservarli. Ma tanti altri cittadini esprimono il loro odio per i piccioni con numerose lamentele e proteste nei confronti degli enti locali, sempre più spesso accusati di ignorare il problema piccioni. Il parere ragionevole più condiviso è che in ogni caso le popolazioni urbane di piccioni necessitano un contenimento e un controllo maggiore, proprio per evitare il proliferare di situazioni problematiche della peggior specie.