Zanzare portatrici di malattie: quali sono e quali rischi per la nostra salute

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Che le zanzare siano degli insetti piuttosto fastidiosi, soprattutto nel corso della stagione estiva, è cosa nota a tutti. Che ogni anno a causa delle loro punture oltre 700.000 persone perdano la vita, invece, è un fatto decisamente meno conosciuto; certo, gran parte di questi tragici eventi avviene nei paesi poveri e in via di sviluppo, ma è comunque importante ricordare che non sempre le punture delle zanzare si rivelano innocue… e soprattutto chi viaggia all’estero – per piacere o per lavoro – dovrebbe averne piena contezza.

La zanzara comune (culex pipiens) può ad esempio essere vettore di malattie come la filariosi e l’encefalite; le zanzare tigre (appartenenti alla famiglia aedes), invece, possono infettare l’uomo con la dengue. Le zanzare anofele (anopheles), infine, sono tristemente note per essere le maggiori responsabili della diffusione della malaria nelle zone più povere del pianeta. In questo articolo approfondiremo proprio questo argomento: quali sono le principali malattie trasmesse dalle punture di zanzara e quali rischi corre la nostra salute?

Prima di iniziare a capire quali patologie possono derivare dai morsi di zanzara, impariamo a conoscerle meglio a questo link.

Come le zanzare trasmettono le malattie all’uomo

Iniziamo con una doverosa premessa: fortunatamente, in Italia le possibilità che una puntura di zanzara porti a gravi malattie o complicazioni sono davvero minime. Come abbiamo già detto la gran parte dei casi si verifica in paesi esotici, nei quali viene spesso a mancare un minimo standard igienico. Ma come avviene la trasmissione di questi agenti patogeni? Nel caso della malaria, ad esempio, i parassiti si insidiano nell’apparato digerente dell’insetto; la femmina di zanzara, così, la trasmette all’uomo nel momento della puntura.

La quasi totalità delle altre patologie viene invece trasmessa in maniera diversa: i virus, infatti, si installano nell’apparato boccale della zanzara nel momento in cui questa decide di succhiare il sangue a un individuo infetto. Così facendo, le ghiandole salivari ne vengono invase e finiscono per contaminarsi; nel momento in cui la zanzara attaccherà un’altra vittima, pungendola con la sua proboscide, rilascerà la sua saliva contaminando allo stesso tempo il soggetto con il virus che porta con sé.

Febbre gialla e malaria: patologie più comuni trasmesse dalle zanzare

Quando si parla di zanzare e delle malattie che trasmettono, le prime che vengono in mente a tutti sono la febbre gialla e la malaria. Spesso, addirittura, queste due malattie vengono confuse tra loro e in molti le considerano un’unica cosa. In realtà si tratta di due patologie ben distinte: la febbre gialla è causata da un cosiddetto flavivirus e viene trasmessa dalle zanzare della famiglia aedes; è piuttosto comune in certe zone dell’Africa e del Sud America.

I sintomi provocano febbre alta, affaticamento e mal di testa, tremori, nausea e un brutto vomito dal colore scuro; in alcuni casi si verifica anche un arrossamento del viso e della lingua. La sua caratteristica più nota rimane però l’insufficienza epatica che provoca la comparsa del cosiddetto ittero: in poche parole, la pelle della vittima assume un colorito giallognolo. La febbre gialla tende generalmente a guarire nel tempo; purtroppo, però, nelle zone più povere è ancora capace di uccidere quando aggredisce nelle sue forme più gravi.

La malaria, invece, viene causata da un parassita ed è una malattia molto più grave: sono milioni le persone che ogni anno perdono la vita a causa sua, e spesso sono proprio le zanzare tigre a trasmetterla all’uomo. I sintomi possono apparire inizialmente come quelli di una comune influenza, salvo poi evolvere in improvvise oscillazioni di temperatura, tachicardie e delirio; anche in questo caso il fegato viene colpito, assieme ai reni e alla milza. I casi più gravi si rivelano spesso fatali; nonostante si tratti di una malattia ormai praticamente debellata, in Italia smise di mietere vittime solo alla fine dell’Ottocento.

Dengue e chikungunya, i virus portati dalle zanzare tigre

Altri due virus meno noti della malaria ma non per questo meno pericolosi sono la dengue e la chikungunya. Entrambe vengono trasmesse dalle zanzare tigre (e più in generale dagli insetti della famiglia aedes) e la prima molto comune nelle aree tropicali ed equatoriali, soprattutto in nelle Americhe, in India e in alcune isole del Pacifico.

Chi contrae la dengue, oltre alla solita febbre e ai dolori articolari, accusa sintomi per nulla piacevoli come il sanguinamento delle gengive ed eritemi cutanei simili a quelli causati dal morbillo. Sebbene la dengue tenda a guarire nel giro di qualche tempo, la sua forma più aggressiva comporta emorraggie e perdite di liquidi che causano gravi shock circolatori e possono addirittura portare alla morte.

Anche la chikungunya può essere causata dalla puntura di una zanzara tigre ed il suo nome – letteralmente traducibile da un dialetto della Tanzania come “ciò che contorce” – è dovuto ai forti dolori articolari e alle conseguenti limitazioni al movimento che essi comportano. La malattia causata da questo alphavirus, diffuso prevalentemente in Africa e in alcune località del sud est Asiatico, tende a guarire spontaneamente; purtroppo, però, i dolori che provoca possono perdurare per settimane o addirittura mesi.

Ulteriori patologie meno note: filariosi linfatica, virus del Nilo e zika

Esistono poi ulteriori malattie, fortunatamente meno comuni, che le zanzare possono trasmettere con le loro punture. La filariosi linfatica, ad esempio, è un’altra patologia causata da un parassita e che può sfociare in un anormale ingrossamento dei linfonodi; l’uomo ne viene però raramente affetto e più spesso sono cani, gatti e altri animali domestici a soffrirne. Ad ogni modo, nonostante la gravità dei sintomi – che possono comprendere anche ascessi e infiammazioni ai genitali – difficilmente la filariosi si rivela mortale.

Considerata la sua diffusione anche in territorio italiano, non possiamo non citare poi il virus del Nilo (conosciuto anche con il nome di West Nile virus); dalla sua prima identificazione in Uganda, avvenuta nel 1937, questa patologia si è sparsa a macchia d’olio fino a diventare endemica anche in Italia. Viene trasmessa dalle zanzare tigre e può causare nausea, vomito ed eritemi cutanei; non è ancora stata individuata una cura, ma si tratta di una malattia che tende a guarire in maniera spontanea nel giro di pochi giorni.

Arriva dal Brasile, invece, il virus più temuto degli ultimi anni e che dal 2016 viene osservato con attenzione anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità; ci riferiamo allo Zika, un virus particolarmente subdolo in quanto provoca sintomi lievi e che passano nel giro di una settimana. Purtroppo, però, sembra ormai certa la sua pericolosità per le donne incinta: le conseguenze della malattia sui feti che portano in grembo sono infatti terribili, con malformazioni e casi di microcefalia.