La malattia del sonno e le altre trasmesse dalla mosca tse-tse

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Oggi approfondiremo in maniera dettagliata tutte le malattie che possono essere trasmesse dalla mosca e analizzeremo la malattia del sonno provocata dalla mosca tse tse. La mosca viene descritta come uno degli animali più sporchi sulla faccia della terra, in quanto si deposita sugli escrementi di altri animali per deporre le uova.

Questo insetto fastidioso molto sporco tende a spostarsi tra i vari oggetti di casa contaminandoli e rendendoli pericolosi da un punto di vista igienico e sanitario. Ma quali sono le malattie che possono essere scatenate da un organismo vivente così piccolo e in apparenza innocuo?

Quali sono le principali malattie trasmesse dalle mosche ?

Sono davvero tante le malattie che possono essere diffuse dalle mosche. Sebbene esse non attacchino gli uomini, esse sono comunque portatrici di microrganismi patogeni in grado di provocare infezioni e patologie di tipo batterico.

La mosca comune che quotidianamente vediamo all’interno delle nostre abitazioni, ad esempio, può provocare molte infezioni anche a livello dell’intestino. Fra le malattie da loro causate vi sono dissenteria, diarrea e febbre tifoide… ma anche colera, malattie infettive, salmonellosi ed epatite virale.

Questo tipo di infezioni possono rivelarsi molto pericolose per un organismo già debilitato e debole, e possono innescare una serie di meccanismi in grado di aggravare e peggiorare le condizioni di salute fino a provocare complicazioni piuttosto serie.

La Shigellosi

La shigellosi è una dissenteria bacillare molto infettiva provocata da un batterio noto come Shigella, che va a riversare la propria azione sull’intestino tenue. Si tratta di una malattia che può essere trasmessa per via oro-fecale, ovvero in seguito alla contaminazione di cibi e acqua (spesso causata proprio dalle mosche).

Può assumere diversi livelli di gravità e può addirittura condurre a episodi di disidratazione, favorendo la comparsa di altri sintomi. Quelli principali, comunque, sono evidenti dopo un periodo di circa 4 giorni di incubazione e avvengono attraverso la presenza di feci liquide, che possono essere accompagnate da muco, sangue o pus.

I soggetti colpiti dalla shigella descrivono anche la presenza di crampi addominali. Talvolta possono avere la febbre ed essere soggetti a nausea e vomito. Per guarire viene somministrato un antibiotico, che dovrà favorire la reidratazione dei tessuti. Si consiglia di lavarsi sempre le mani prima di cibarsi, in maniera tale da eliminare ogni batterio!

Salmonellosi

Anche nel caso di salmonellosi o febbre tifoide, la mosca si rivela essere il principale responsabile della contaminazione. La trasmissione avviene per via oro-fecale in seguito al contatto del batterio salmonella Typhi. Questo batterio agisce a livello gastrico e una volta giunto nell’intestino si moltiplica invadendo i linfonodi.

Tra i sintomi principali, che subentrano in periodo che può arrivare fino a 90 giorni di incubazione, abbiamo cefalea accompagnata da una sensazione generale di malessere e una febbre molto alta, stanchezza, stitichezza e tosse. Per diagnosticare questa malattia bisogna isolare le feci e sottoporsi a degli esami del sangue specifici.

Anche in questo caso vengono somministrati antibiotici, ma bisogna attuare una campagna di prevenzione volta alla disinfezione degli effetti personali e curare molto l’igiene personale di tutto il nucleo familiare. Per contrastare la salmonella è stato inventato un vaccino che può essere somministrato oralmente o per via intramuscolare.

Colera

Il colera è una malattia molto contagiosa che si manifesta con la comparsa di dolori addominali molto forti, in molti casi accompagnati da diarrea abbondante. Il batterio in grado di scatenarla può vivere nelle acque potabili e nei fiumi per molti giorni, ed è per questo motivo che la mosca può contrarlo e depositarlo sugli alimenti e sull’acqua.

Questa malattia è molto diffusa in Africa e in Asia, ma può colpire anche i paesi industrializzati. Tra i responsabili di questa malattia troviamo appunto le mosche, che riescono a infettare l’acqua e gli alimenti soprattutto quelli di origine ortofrutticola. Per evitare il contagio bisogna isolare per un periodo piuttosto lungo i portatori e i malati.

Altri sintomi che possono manifestarsi in seguito alla contrazione di questa malattia sono il vomito e la presenza di sangue nelle feci, accompagnata da febbre alta e crampi muscolari. La terapia prevede l’assunzione di acqua e sali minerali volti a reidratare l’organismo unita ad un trattamento antibiotico che possa ridurre l’infezione.

Amebiasi intestinale

L’ amebiasi intestinale è scatenata dal parassita Entamoeba Histolytica e può causare lesioni tissutali accompagnate a sintomi quali dissenteria e gravi ascessi necrotici. Questa malattia si propaga in caso di scarse condizioni igieniche, soprattutto laddove sussistano delle condizioni climatiche umide.

Ovviamente i soggetti più colpiti risultano essere quelli che hanno delle difese immunitarie più basse, ma anche i soggetti che si trovano nel periodo della gravidanza o dell’allattamento. Il contagio avviene in seguito a dei contatti sia di tipo oro-fecale che attraverso le malattie sessualmente trasmissibili.

L’incubazione può arrivare a 4 settimane. Successivamente compaiono diversi sintomi, come la diarrea cronica alternata a periodi di stitichezza, presenza di sangue e muco nelle feci, episodi di flatulenza, febbre, perdita di peso, nausea, dolori e crampi riscontrabili a livello addominale.

Nei casi più gravi si possono sviluppare altre sindromi, come quella del colon irritabile o la diverticolite. Successivamente possono verificarsi danni molto gravi al fegato. Per ricorrere a un trattamento adatto bisogna valutare la gravità dell’infezione, ma solitamente si consiglia l’assunzione di antidiarroici e di bere molta acqua.

Vermi intestinali

Le mosche sono in grado di scatenare importanti malattie causate da vermi intestinali, tra cui riconosciamo ossiuri, ascaridi, strongiloidi, tenie e tricocefali. Ciò avviene perché la mosca trasporta le uova di questi parassiti e le deposita all’interno dei cibi che poi verranno assunti dall’essere umano.

Le uova Infatti si depositeranno nell’intestino dove si schiuderanno e genereranno un grande numero di vermi uncinati, la cui presenza può essere evidenziata tramite la perdita di peso e diversi disturbi come vomito, nausea, febbre, perdita di peso e un senso di fame molto difficile da attenuare.

Per diagnosticare questa infezione bisogna aspettare l’insorgenza dei sintomi e osservare accuratamente le proprie feci, al fine di individuare la presenza di questi vermi e poter procedere all’assunzione della terapia antibiotica. Per ripristinare le funzioni biologiche dell’organismo colpito sarà necessario assumere anche integratori e sostanze idratanti.

Le infezioni virali

I virus di cui stiamo parleremo nelle righe a venire sono quelli in grado di favorire l’intossicazione alimentare o l’epatite virale di tipo A. E le mosche, purtroppo, ne sono fra i più grandi vettori.

Intossicazione alimentare

L’intossicazione alimentare avviene quando si ingerisce del cibo contaminato da batteri e tossine che vengono trasportati da organismi come le mosche. Tra i sintomi principali troviamo nausea, vomito, mal di stomaco, crampi, dissenteria vertigine, inappetenza, mal di testa e in alcuni casi brividi di freddo, dolori muscolari e febbre alta.

Solitamente l’intossicazione alimentare ha un decorso benigno e in pochi giorni se ne possa uscire completamente, bisogna comunque prendere degli accorgimenti come il digiuno per un breve periodo. Così lo stomaco si può riprendere e reiniziare ad assumere il cibo un po’ alla volta, cominciando con alimenti asciutti.

Anche in questo caso è importante idratarsi per favorire l’assunzione di acqua e sali minerali. Per evitare questo tipo di intossicazioni è importante lavare molto bene gli alimenti, evitando che i cibi crudi e quelli cotti si contaminano a vicenda. Bisogna inoltre cuocere bene i cibi e conservarli in maniera adeguata.

Epatite virale di tipo A

La mosca è altresì responsabile della diffusione del virus in grado di innescare l’epatite virale di tipo A, che è responsabile dell’infiammazione del fegato a tal punto da comprometterne le funzionalità. La malattia si trasmette attraverso l’ingestione di acqua e cibo contaminati dal virus, oppure in seguito a contatti con altre persone infette.

Questa patologia può richiedere un’incubazione di 4 settimane, ma una volta contratta il paziente risulterà poi esserne completamente immune. Il virus responsabile dell’epatite A è molto potente, ma non risulta essere particolarmente pericoloso… a meno che non vada a colpire i soggetti anziani o persone con un sistema immunitario compromesso.

La sintomatologia si presenta con un senso di affaticamento, la perdita dell’appetito per la presenza di nausea e vomito, dolori localizzati nell’area del fegato, la comparsa dell’ittero, la presenza di urine molto scure, febbre leggera e dolori muscolari che si manifestano per circa 10 settimane. In alcuni casi, però, possono durare fino a 6 mesi.

La malattia del sonno: la più grave tra quelle trasmesse dalle mosche

La malattia del sonno è causata da un parassita e viene trasmessa all’uomo in seguito alla puntura di una mosca, nel dettaglio la “mosca tse-tse”. Questa malattia viene anche denominata tripanosomiasi africana poiché si manifesta nelle zone equatoriali africane, e può colpire uomini e animali in maniera completamente indistinta.

Si tratta di una patologia molto diffusa che ha un incidenza in costante aumento. Solitamente, dove ha sede la puntura della mosca si forma un’ulcera dolorosa che comporta la presenza di febbre, brividi e ingrossamento dei linfonodi. Possono però manifestarsi anche eruzioni cutanee e subentrare una grave sonnolenza.

Sì, perchè questa malattia è nota come “malattia del sonno” proprio perchè induce uno stato di sonnolenza continua. Una condizione che a lungo andare può causare importanti danni al cervello, arrivando a scatenare episodi di coma e addirittura decesso se non si riesce a fermare il processo di denutrizione o la presenza di infezioni.

Per evitare il sopraggiungere di questa malattia è meglio non frequentare le zone infestate dalle mosche tse-tse, coprirsi con indumenti lunghi o di colore neutro e utilizzare sostanze in grado di repellere la presenza di questo insetto. Il trattamento varia in base allo stadio della malattia e corrisponde a diversi farmaci molto specifici.

Mosca tse-tse: cos’è, da dove viene e quali sono le sue caratteristiche

La mosca tse-tse è un insetto originario dell’Africa. Ha una lunghezza massima di 12 mm e che è dotata di entrambi i sessi e di un apparato boccale in grado di pungere e succhiare il sangue di cui si nutre per chiudere e deporre le uova. Le larve penetrano nel terreno fino a diventare pupe e successivamente diverranno adulte in circa un mese e mezzo.

Questa specie di mosca è responsabile della trasmissione della malattia del sonno. Si tratta di un insetto molto pericoloso per l’uomo ed è in grado di provocare 10.000 decessi all’anno. La mosca tse-tse predilige il clima della savana, e nelle stagioni più secche si rintana nelle foreste. Qui riesce a sopravvivere a temperature fino a 32 gradi.

Il suo nutrimento è composto da sangue di suino e bovino, ma in alcuni casi può arrivare a colpire gli umani, i cavalli e anche cammelli e capre. Attraverso la sua puntura pericolosa può trasmettere all’uomo la malattia del sonno, che se non diagnosticata in tempi record può risultare addirittura fatale.